“Tutta quella brava gente”. Incontro con lo scrittore Guglielmo Pispisa (Marco Felder)

“Tutta quella brava gente”. Incontro con lo scrittore Guglielmo Pispisa (Marco Felder)

Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la cultura si diffonde e si trasmette in salutari “contagi”, in collaborazione con i partner museali al programma di valorizzazione. Giovedì 27 febbraio 2020, appuntamento alle ore 17.30, in Sala Conferenze, con lo scrittore Guglielmo Pispisa, autore del romanzoTutta quella brava gente(Rizzoli, 2019), insieme a Jadel Andreetto (con lo pseudonimo di Marco Felder). L’incontro, organizzato con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, è un’occasione per parlare di migrazione, di scambi, contaminazioni e scontri culturali, di delitti e di misteri, in chiave letteraria

Interverranno per i saluti: il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, e la presidente del CIS della Calabria, Loreley Rosita Borruto.

Dialogheranno con l’autore: la professoressa Paola Radici Colace, docente ordinario di Filologia Classica presso l’Università degli Studi di Messina, presidente onorario e direttore del Comitato scientifico del CIS; l’architetto Ottavio Amaro, direttore generale dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e componente del Comitato scientifico del CIS; il giornalista e musicologo Francesco Villari, componente del Comitato scientifico del CIS.

Avvocato civilista, Pispisa ha esordito in narrativa con il romanzo comico-grottesco “Multiplo” (Bacchilega Editore, 2004), subito notato da Einaudi, che ha pubblicato il suo secondo lavoro, l’anno successivo: “Città perfetta”. Ha scritto per le più importanti case editrici: Marsilio, Il Saggiatore, Mondadori. Ha fondato l’ensemble letterario “Kai Zen”.

Il romanzo che sarà presentato al MArRC, di caratteristico genere comico-noir, racconta la storia di Tanino Barcellona, estroverso e impulsivo poliziotto siciliano che lavora da molti anni a Roma e vorrebbe rientrare “a casa”, ma che invece viene trasferito per punizione a Bolzano. Qui, insieme al “ruvido” collega Karl Rottensteiner, con cui forma la “strana coppia investigativa”, affronta un caso di criminalità un catena di omicidi che funesta la gelida e tranquilla solo in apparenza città del Nord, con un assassino seriale soffoca le sue vittime senza lasciare traccia – che s’intreccia con la storia contemporanea del territorio, l’irredentismo sud-tirolese, e la cultura locale. Dal confronto dei caratteri dei due personaggi principali, con i rispettivi diversi bagagli di tradizioni e di contraddizioni, emerge uno spaccato sociale e storico poco noto, ma assai suggestivo del nostro multiforme Paese, tra le cupe visioni del noir e una spiazzante e irresistibile ironia.

Una scena del romanzo si svolge nel bar del Museo di Bolzano.

Afferma Pispisa: «È un giallo ambientato a Bolzano, che indaga la storia recente del Sud Tirolo, che dall’età mussoliniana ha vissuto una spaccatura tra la parte italiana e quella tedesca, anche violenta, con conflitti più o meno evidenti, che hanno avuto ricadute che si protraggono fino ai giorni nostri. C’è una citazione, che riportiamo in quarta di copertina nel libro, che vale come massima universale, per riassumere il senso del romanzo – continua lo scrittore –: “Ognuno è negro di qualcun altro”. C’è sempre un gioco complesso di ruoli intercambiabili, e spesso compresenti, di vittime e carnefici, per ogni popolo, per ogni gruppo come per ogni individuo. C’è sempre qualcuno su cui scaricare le tensioni sociali. È il tratto comune agli eventi della storia».

La partecipazione alla conferenza è gratuita e aperta a tutti.