Enotri e Brettii in Magna Grecia

Enotri e Brettii in Magna Grecia

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria promuove anche nel nuovo anno 2019 tante iniziative per incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita culturale del Paese attraverso la condivisione dell’eredità storica, per costruire il futuro sul terreno fertile della memoria, in collaborazione con i partners della valorizzazione del patrimonio culturale.

Mercoledì 9 gennaio, alle ore 17.30, in Sala Conferenze, viene presentato il progetto “Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale”, a cura delle studiose Giovanna De Sensi Sestito, docente di Storia greca all’Università della Calabria, e Stefania Mancuso, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Catania.

Introdurranno: il direttore del Museo Carmelo Malacrino e il presidente dell’Associazione “Amici del Museo”, Francesco Arillotta.

Sarà presentato il volume, edito da Rubbettino, che raccoglie ricerche e attività di studio e di valorizzazione del popolamento di Enotri e Brettii in Calabria. Un progetto durato dieci anni, che ha coinvolto ricercatori e accademici di vari atenei, in collaborazione con le Soprintendenze. Grande attenzione è stata riservata alla valorizzazione, attraverso numerose iniziative di promozione e di divulgazione, tra cui una mostra virtuale su un totem multimediale, che può essere installato nei musei che ne facciano richiesta.

La presentazione del libro è un pretesto per fare conoscere un progetto complesso e articolato avviato nel 2007, di studio, ricerca e valorizzazione delle presenze e delle relazioni tra culture e popoli in Calabria nel primo millennio a.C. e che hanno dato forma all’identità culturale regionale.

«Molte abitudini dello stile di vita nella regione recuperano comportamenti e costumi delle antiche popolazioni nel territorio», spiega la professoressa Mancuso. Per esempio, «i Brettii erano dediti alla pastorizia e i prodotti di lavorazione del latte ancora oggi presenti nella nostra alimentazione risalgono a quell’epoca».