
Città e Santuari della Magna Grecia
Al secondo livello il percorso museale prosegue con la Sezione III e la Sezione IV, dedicate alla presenza greca in Calabria. Dalle città della Magna Grecia, centri politici e culturali fondati tra l’VIII e il VI secolo a.C., ai grandi Santuari che ne raccontano la vita religiosa, la collezione restituisce un quadro vivo e articolato della civiltà ellenica. Monete, iscrizioni, ceramiche e oggetti votivi narrano i miti, le divinità, le pratiche e l’organizzazione sociale dei Greci d’Occidente.
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La Calabria greca: città e luoghi sacri
Le colonie greche in Calabria
Dall’VIII secolo a.C., lungo le coste dell’Italia meridionale, sorsero numerose città-stato secondo il modello ellenico della polis. In Calabria, Sibari e Crotone furono tra le prime colonie, fondate alla fine dell’VIII secolo a.C.
Le monete di Sibari raffigurano un toro con la testa rivolta all’indietro, simbolo della città. Dal Santuario di Timpone della Motta, dedicato ad Atena, provengono numerosi vasi miniaturistici. La monetazione di Crotone era caratterizzata da una varietà di tipi, tra cui il tripode, simbolo dell’oracolo di Apollo a Delfi. Da S. Brancato di Tortora proviene una stele con un testo in lettere greche del VI secolo a.C., uno dei documenti più rilevanti dell’epigrafia calabrese arcaica.

Medma e Hipponion
Medma, l’attuale Rosarno, fu fondata nel VI secolo a.C. Dalle sue aree sacre provengono depositi votivi con numerosi ex-voto: statuette femminili raffiguranti Persefone e Afrodite, e figure maschili riconducibili a Hermes o Eracle, divinità legate ai riti di passaggio.
Da Hipponion, oggi Vibo Valentia, fondata alla fine del VII secolo a.C., proviene un significativo deposito votivo dedicato a Persefone, ricco di vasi in terracotta e offerte in bronzo frantumate per evitarne il riutilizzo. Tra queste, un elmo calcidese finemente decorato con l’incisione di due tritoni, i cui paraguance furono intenzionalmente piegati a scopo rituale.
Santuari e culti sacri
Il santuario della Mannella a Locri, dedicato a Persefone, ha restituito numerose statuette in terracotta raffiguranti la dea, modellini di offerte di fiori, frutta, preparati alimentari e animali sacrificali. Offerte in bronzo, come specchi e armi, indicano una committenza aristocratica. Dal santuario di Marasà proviene una delle colonne della peristasi e il gruppo statuario dei Dioscuri. Nei pressi del teatro sorgeva un tempio dorico, a cui apparteneva il gruppo scultoreo in terracotta del Cavaliere di Casa Marafioti. A Caulonia, magnifici frammenti architettonici, tra cui un coppo di colmo dipinto e rivestimenti in terracotta, hanno permesso la ricostruzione del tetto del tempio della Passoliera. A Krimisa, l’attuale Cirò, gli scavi hanno portato alla luce il santuario dedicato ad Apollo Aleo, con una scultura acrolita e numerosi oggetti votivi, tra cui una preziosa statuetta in oro raffigurante il dio.
